Controeducazione e aria fresca in bottiglia

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In queste settimane di Scuola Itinerante sto assaporando la leggerezza della libera espressione. La vastità di elementi con cui sia i bambini che noi educatori possiamo confrontarci è incredibilmente ricca e rende possibile il confronto con tematiche inerenti il mondo naturale e cittadino. Le ore trascorse a contatto con il mondo esterno, dove l’interno sta per un’aula svuotata di qualsiasi riferimento alla realtà delle relazioni sociali, sono cariche di imprevisti e stupore che rendono unica ogni giornata, ogni sguardo, ogni parola.

Nell’incontro con la complessità del mondo e la diversità umana e animale vive la possibilità di comprendere le arti, le conoscenze tecniche, le consuetudini, le credenze, la storia dei luoghi e dei popoli, la scienza….. La vita.

La possibilità di vivere queste esperienze è la prova che anche oggi, in un periodo storico così ricco di vanità e sottomissione, brucia ancora la fiamma della consapevolezza attiva. Questa consapevolezza attiva, frutto delle scelte di famiglie e genitori, permette di sperare in un futuro migliore grazie alle azioni dirette di persone coscienti dello stato del sistema educativo, proposto negli istituti (che non a caso hanno questo nome) scolastici.

La brodaglia predigerita iniettata negli studenti è la sintesi anabolizzante che protegge da malanni quali empatia, responsabilità, amore e condivisione.
L’unguento anestetizzante spalmato sulle fronti ben ripulite è estremamente necessario al grande e complesso sistema in cui noi tutti siamo inseriti, per poterne garantire sopravvivenza e prosperità.

Questo loop infernale è la prima causa della prostrazione sistematica al potere (statale, aziendale, sociale), dell’accettazione vile e spensierata di ogni porcheria legislativa, della rinuncia alla propria affermazione vitale, del saccheggio sconsiderato di tempo vivo, del sentimento di odio incessante di cui molte generazioni hanno pagato e stanno pagando pegno.

Una delle infinite dimostrazioni di questo massacro etico è la notizia, che ho appreso dalla rivista Terranuova, di come a causa delle condizioni dell’aria diventata tossica per il feroce inquinamento ambientale, si acquistino bombolette di aria pura Canadese, vendute per circa 10 euro l’una.

È inquietante e profondamente sbagliato.

Negli anni che verranno sarà necessaria più che in passato una cultura della controeducazione che porti vita, sentimento e coscienza nelle giornate di bambini e bambine, con la speranza che in un futuro non troppo lontano, scelgano di pensare alla vita come un percorso felice e responsabile, evitando di distruggere direttamente o indirettamente quel fantastico mondo all’interno del quale hanno vissuto serenamente.

La controeducazione sarà quel percorso, o quell’insieme di percorsi, in grado di offrire un’infanzia e un’adolescenza libera e felice, immersa nella bellezza e nel degrado dei luoghi, dei caratteri, dei rapporti, dei confronti e degli incontri.

Al bando le regole costrittive ingiuste e la violenza della privazione. Al bando la lontananza dalla natura, l’indifferenza verso il mondo e l’egoismo prevaricatore.

È tempo di cambiare. È tempo di controeducare, per un mondo felice e appassionato.

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